La via del cielo

                                                                                            Giovanni 14:1-14

"Gesù gli disse: Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (v.6).

Come possiamo andare in cielo? La risposta biblica, per i cuori onesti e sinceri, è molto chiara: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno può andare al Padre se non per mezzo di me”.
Solo Gesù è la via del cielo!
Che vuol dire: Gesù è la via? Vuol dire che, per entrare nel cielo, bisogna cre­dere che Gesù è il Figlio di Dio, bisogna credere che Egli morì per noi sulla croce, bisogna ricevere Cristo come personale Salvatore e in Lui il perdono dei peccati: “Chi crede in Lui non è condannato; ma chi non crede in Lui è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito figlio di Dio” (Giov.3:18).
La Bibbia dice: “E in nessun altro è la salvezza, poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per cui noi pos­siamo essere salvati” (Atti 4:12).
Non possiamo ottenere salvezza e vita eterna in nessun altro modo, l’unica via è Gesù.
Gli altri mezzi, sono solo inganni. Vediamone alcuni:

1. Non cerchiamo la “via” negli uomini
Non possiamo cercare la via, portati “qua e là da ogni vento di dottrina”, guardando e sperando in uomini sia vivi che morti, uomini dotti o cosiddetti santi. Questo è un inganno.
Nessun uomo può aiutarci ad entrare in paradiso, ma molti uomini possono ostacolarci nel cammino e impedirci l’entrata nel Regno di Dio! “Ma guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de’ cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare” (Matteo 23:13).
La Bibbia ci insegna chiaramente che “ogni uomo deve rendere conto di se stesso a Dio” (Romani 14:12). Nessuno quindi può “Nessuno però può in alcun modo redimere il fratello, né dare a Dio il prezzo del riscatto d’esso” (Salmo 49:7). Il giorno in cui ci si troverà davanti al gran trono bianco, per il giudizio finale, saremo da soli davanti al Giudice di tutta la terra. Ognuno dovrà rispondere del proprio operato. Pensiamoci, e mettiamo oggi al sicuro le anime nostre.
L’unica via è Gesù! Abbandoniamoci fiduciosi a Lui, credendo pienamente sul fondamento dell’eterna Parola di Dio, senza dubbi e incertezze.

2. Non sopravalutiamo la nostra giustizia
Molti dicono: "Non faccio niente di male, cerco di far del bene agli altri, mi dedico alla casa, al lavoro, alla famiglia..." Le nostre buone intenzioni, i nostri sforzi, le nostre buone opere, sono il frutto della nostra natura umana, del nostro buon cuore, ma non ottengono l’entrata nel cielo. “Tutti quanti siam diventati come l’uomo impuro e tutta la nostra giustizia come un abito lordato; tutti quanti appassiamo come una foglia, e le nostre iniquità ci portan via come il vento” (Isaia 64:6).
Fino a quando non riconosciamo Gesù, qualunque cosa facciamo, non ha valore davanti a Dio, perché non appartiene ai riscattati. “Se uno non è nato di nuovo non può vedere il Regno di Dio” (Giovanni 3:3).
La salvezza si ottiene per fede, non per opere, perché se fosse per opere ognuno di noi potrebbe gloriarsi di averla ottenuta e la morte di Ge­sù sulla croce sarebbe stata vana: “Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù d’opere, affinché niuno si glori” (Efesini 2:8,9).

3. Non pensiamo di andare in cielo per l’appartenenza ad una religione
ad una denominazione, ad una Chiesa. Nessuna religione, denominazione o Chiesa può salvare, la salvezza viene da Cristo. Appartenere ad una Chiesa, per quanto grande, importante, maestosa, possa essere, non ci assicura di essere sulla via giusta.
Solo Cristo è la verità, Egli è morto per i nostri peccati! “Colui che non ha conosciuto peccato, Egli l’ha fatto essere peccato per noi” (2 Corinzi 5:21). Il ladro crocifisso al fianco di Gesù non apparteneva a nessuna Chiesa, ma vide l’Agnello di Dio, innocente, che moriva per i suoi peccati ed ebbe la forza di credere. Allora chiese supplicante a Gesù: “Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel Tuo Regno” (Luca 23:42).In quel momento stesso ricevette la gloriosa risposta del misericordioso Salvatore: “Oggi stesso sarai con me in paradiso” (v.43).
In questo stesso momento invocando il perdono divino, puoi ricevere la stessa assicurazione!

Conclusione
Facciamo tesoro dei preziosi consigli della Parola del Signore, superando ogni dubbio e prendendo una ferma decisione. Gesù è la via, accettiamolo come nostro personale Salvatore!

V.M


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